Il Progetto


 
Il progetto BIT3G rappresenta una delle linee progettuali proposte all’interno del cluster Chimica Verde come definito dal bando per Lo Sviluppo e Potenziamento di Cluster Tecnologici Nazionali' - Decreto Direttoriale prot. 257/Ric del 30 maggio 2012 per la creazione ed implementazione di un Cluster Tecnologico Nazionale per lo sviluppo di tecnologie di trasformazione di biomasse in biochemicals e energia.

Coerentemente con le linee guida del bando e nell’ottica di perseguire una linea di azioni ed interventi coerenti con le agende strategiche comunitarie, ed in particolare con la comunicazione 2011 809 della Comunità Europea sul regolamento che istituisce il programma quadro di ricerca ed innovazione Horizon 2020, sotto la priorità “Bioeconomy”, il progetto punta a rafforzare il potenziale di ricerca e innovazione degli attori regionali operanti in ambiti scientifico-tecnologici di valenza prioritaria per l'economia delle regioni, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia ed Umbria. 

Il progetto ha l’obiettivo di sviluppare una Bioraffineria di Terza Generazione Integrata nel Territorio che parta dall’identificazione di aridocolture, non in competizione con il cibo, nel rispetto della biodiversita' locale, e che, a partire da metodi di coltivazione sostenibili, metta a punto processi a basso impatto ambientale per ottenere bio-based chemicals ad alto valore aggiunto ed energia.

La sfida del progetto è quella di:
  • creare una filiera sostenibile locale di materie prime che, grazie all’applicazione di tecnologie innovative, possa diventare competitiva nei confronti delle materie prime di importazione, sinergica con la filiera alimentare ed in grado di utilizzare terreni marginali non irrigui, nel rispetto della biodiversità e delle necessità di mitigazione e adattamento che i cambiamenti climatici richiedono;
  • sfruttare al massimo in logica circolare gli scarti liquidi, solidi e gassosi della filiera e delle diverse lavorazioni per rendere le produzioni passive dal punto di vista energetico;
  • dimostrare che, attraverso l’identificazione di scarti locali, di un appropriato sviluppo di aridocolture e delle relative tecnologie chimiche, fisiche e biotecnologiche di trasformazione, si possano creare esempi di economia di sistema sostenibili e replicabili nei territori più poveri del Paese, in connessione con i siti chimici deindustrializzati o in via di deindustrializzazione.
In particolare, nel progetto saranno studiate filiere agro-industriali di arido colture oleaginose con l’obiettivo di ottimizzare l’uso di tali risorse, sia attraverso studi specifici sui processi di trasformazione sia attraverso la valorizzazione dei sottoprodotti della fase agricola e dei processi industriali.

partner del Progetto, localizzati sia nelle Regioni della Convergenza che in altre zone di Italia strategiche per lo sviluppo del paese, si pongono l’ambizioso obiettivo di promuovere il rilancio competitivo delle imprese e degli organismi di ricerca delle Regioni coinvolte nel progetto, in particolare le piccole e medie, attraverso la creazione di una filiera agroindustriale di elevato contenuto scientifico-tecnologico, con l’intento di ridare nuovo slancio ad un settore come quello chimico, che è stato fino a pochi anni fa strategico per il paese e che ora soffre di una crisi notevole. Questo sarà realizzato in particolare attraverso la definizione di un modello di sviluppo industriale sostenibile da un punto di vista dell’uso efficiente delle risorse, energetico, economico ed ambientale, in grado di contribuire al rilancio dell’economia regionale e nazionale, integrato con l’ambiente e con le capacità produttive del territorio agricolo regionale. Tale modello sarà scalabile e trasferibile in altre realtà non solo nazionali ma anche internazionali.
 
 
Il progetto BIT3G è finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca all’interno di SPRING – Sustainable Processes and Resources for Innovation and National Growth - il Cluster tecnologico nazionale della Chimica Verde.