sabato 16 maggio 2015

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PER LA LEGALITA’ E CONTRO LE ECOMAFIE: IN CAMPANIA NOVAMONT SOSTIENE COOPERATIVA VENTUNO, START UP SOCIALE GESTITA DA FIGLI DI VITTIME DI CAMORRA

Novara, 16 maggio 2015 – Il 18 febbraio 2002, a Casal di Principe, Federico Del Prete, sindacalista degli ambulanti, moriva ammazzato dalla camorra perché aveva denunciato il racket delle buste di plastica in atto al mercato di Mondragone. 13 anni dopo il figlio Gennaro, assieme a Massimiliano Noviello, figlio di Domenico, ucciso dai casalesi perché con le sue dichiarazioni era riuscito a far arrestare e condannare alcuni emissari del clan, ha dato vita a Cooperativa Ventuno, un’innovativa start-up sociale che si dedicherà alla commercializzazione di prodotti ecologici e compostabili (dai bioshopper ai prodotti per l’agricoltura a quelli usa e getta per la ristorazione), attività resa possibile anche grazie al supporto dato da Novamont con la fornitura di materiali e altre azioni di formazione e informazione.

La Campania è una tra le regioni italiane in cui la violazione della legge 22/2012 - che regola la produzione e commercializzazione di sacchetti per asporto merci allo scopo di ridurre la produzione di rifiuti plastici - ha dimensioni esorbitanti. Secondo i dati presentati oggi da Legambiente, in Campania sono prodotti circa 1,3 miliardi di shopper illegali, pari a oltre 10.000 tonnellate di sacchetti non conformi. La diffusione e la circolazione di questi shopper fuorilegge alimenta il ciclo di criminalità, fa male all’economia della Regione e causa gravi danni all’ambiente, vanificando quasi completamente gli effetti della legge del 2012. In uno scenario di questo genere, la Cooperativa Ventuno può svolgere un ruolo importante facilitando l’approvvigionamento di bioshopper a commercianti e ambulanti campani e, soprattutto, ispirando quei comportamenti e quelle pratiche di legalità dalla cui diffusione può nascere il riscatto dei cittadini campani.

“Siamo orgogliosi di aver sostenuto Gennaro Del Prete e Massimiliano Noviello, due giovani che con coraggio e passione si sono ribellati al destino tragico che la camorra aveva scelto per loro e hanno abbracciato la battaglia a favore della legalità, per contrastare la diffusione dei sacchetti illegali in Campania e contribuire così a salvaguardare l’ambiente”, ha dichiarato Andrea Di Stefano, Responsabile Progetti Speciali e Comunicazione di Business di Novamont.

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Novamont è leader nello sviluppo e nella produzione di materiali e biochemicals attraverso l’integrazione di chimica, ambiente e agricoltura. Con 370 addetti (circa il 20% dei quali impegnato in attività di R&S), ha chiuso il 2013 con un turnover di 136 milioni di euro ed investimenti costanti in attività ricerca e sviluppo (6,2% sul fatturato 2013); detiene un portafoglio di circa 1.000 brevetti. Ha sede a Novara, stabilimento produttivo a Terni e laboratori di ricerca a Novara, Terni e Piana di Monte Verna (CE). Opera tramite sue consociate a Porto Torres (SS), Bottrighe (RO), Terni e Patrica (FR). È presente attraverso sedi commerciali in Germania, Francia e Stati Uniti e attraverso propri distributori in Benelux, Scandinavia, Danimarca, Regno Unito, Cina, Giappone, Canada, Australia e Nuova Zelanda.

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